10 ottobre 2009

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ROMA - E' stata diagnosticata per la prima volta in Africa e per questo porta il nome di febbre del Nilo. Una patologia virale, trasmessa all'uomo dalle zanzare, che può portare gravi conseguenze e che in Italia, anche se rara, si sta 'allargando' nelle zone del nord-est toccando, ad oggi, almeno 7 città. Non si tratta di allarme, tranquillizzano gli esperti, ma la prevenzione è d'obbligo: così il Centro nazionale sangue (Cns) ha deciso una 'stretta' sulle donazioni. Stop di 28 giorni al donatore che abbia soggiornato in aree a rischio, a partire dal giorno di permanenza in una di tali zone, e test ad hoc per i residenti delle zone dove si è rilevata la presenza del virus.

Il limite, in vigore dal primo agosto, vale per chi abbia soggiornato in una delle 7 città a rischio e relative province: Venezia, Mantova, Ferrara, Rovigo, Modena, Reggio Emilia e Bologna. In Italia, si sono registrati ad oggi alcuni casi umani della malattia ed almeno due decessi. Fondamentale, avvertono gli specialisti, è la sorveglianza dell'infezione e la lotta al vettore, ovvero la zanzara culex e quella 'tigre'.

- STRETTA SU DONAZIONI SANGUE CONTRO DIFFUSIONE FEBBRE NILO: A partire dal 1° agosto il Cns ha emesso una serie di disposizioni a livello nazionale per la raccolta di sangue ed emocomponenti, riguardanti i donatori residenti e chi ha soggiornato nelle ore serali e notturne e per almeno una notte in una delle 7 città a rischio indicate. Tra le misure, l'esecuzione, per i residenti di tali città, di un test obbligatorio (test Nat) aggiuntivo a quelli che di routine si fanno per verificare la sicurezza del sangue. Altra misura, lo stop alle donazioni per 28 giorni, a partire da quello in cui il donatore ha soggiornato nelle aree interessate dal virus.

- GRAVE SOLO IN 1 CASO SU 150, MA SI TRASMETTE VIA SANGUE: Trasmessa dalle zanzare, la malattia solo accidentalmente può infettare l'uomo. Non solo: in oltre l'80% dei casi è asintomatica, nel 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale e solo in un caso su 150 l'infezione virale può provocare sintomatologia di malattie neuroinvasive come la meningite. "Siamo di fronte a un virus non pericoloso o aggressivo - sottolinea Simonetta Pupella, del Cns - ma trasmissibile attraverso il sangue". Di qui l'allerta per le trasfusioni. "Se la malattia non crea problemi nella maggioranza delle persone sane - continua - chi riceve una trasfusione in genere è debilitato e ha difese immunitarie basse, condizioni in cui il virus può diventare pericoloso".

- AUMENTA NUMERO PROVINCE TOCCATE: La febbre del Nilo resta, nel nostro paese, una patologia rara, ma "il numero delle province toccate sta aumentando e si sta allargando l'area, nell'Italia del nord-est, dove si è rilevata la presenza del virus", ha sottolineato il direttore del reparto Epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) Stefania Salmaso. Non c'é "alcun allarme e la situazione è sotto controllo, ma - ha avvertito - la sorveglianza dell'infezione è fondamentale".

Fonte: http://www.ansa.it

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Se non sono i Polli....sono i Maiali.....se non sono i Maiali....sono le Zanzare....e se non sono le zanzare....chi arriverà dopo?
Una cosa è certa....siamo sempre sotto minaccia....allerme reale, o allarmismo psicologico?
Un abbraccio!


Appena mi sarà possibile su: http://angelinterra.splinder.com/
Nuovo post su "Morire di Vaccini....si può? "

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