23 ottobre 2009

LA LUNA NON SI TOCCA......


"Non chiediamo la Luna, ma Marte" 



Sbarco sulla luna troppo costoso?

Washington, 23-10-2009
A meno di una settimana dal primo ancio sperimentale del missile Ares che sostituirà lo shuttle, la Nasa rende esplicita la propria riluttanza a tornare sulla Luna. Secondo quanto scrive il New York Times una commissione di esperti indipendenti in un rapporto di 157 pagine dal titolo "Un programma spaziale umano degno di una Grande nazione". E la conclusione è che sarebbe meglio pensare di portare l'uomo direttamente su uno dei satelliti di Marte.

I 10 esperti autori dello studio hanno suggerito all'Agenzia spaziale Usa di non costruire altri razzi ma di cominciare a mandare gli astronauti nello spazio attraverso imprese private.

Nel rapporto, che finirà nelle mani di Barack Obama e del vice Joe Biden, formalmente il capo del programma spaziale americano, si suggeriscono almeno altre sette ipotesi per il futuro dei viaggi spaziali. Il fattore che potrebbe riavvicinare l'America alla luna, a questo punto, è la Cina, sempre più attiva e ambiziosa nei suoi programmi spaziali.

FONTE: http://www.rainews24.rai.it/it/
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Una commissione.....157 pagine......
Tutto per un problema di costi?


Chissà qual'è il vero motivo di questa riluttanza a tornare sulla luna.....


Cosa è successo lassù quel giorno? 
Cosa hanno visto?...
Cosa sanno?

Un abbraccio e buon fine settimana!

22 ottobre 2009

TUTTI CONTRO TUTTI?

Non solo Iran e Corea del Nord
Le prossime minacce nucleari





Gli occhi di tutti gli osservatori internazionali sono concentrati su Iran e Corea del Nord, ma ci sono altri cinque paesi che si preparano a unirsi al club delle potenze nucleari. E c'è poco da stare tranquilli.

Il mensile statunitense Foreign Policy, infatti, racconta dei grandi cambiamenti che stanno accadendo in Birmania, Bangladesh, Kazakistan, Venezuela ed Emirati Arabi Uniti. In Birmania è cruciale la collaborazione con la Corea del nord e il reattore nucleare potrebbe essere attivo nei primi mesi del 2014. Si tratterebbe di un fatto particolarmente preoccupante, non solo perché quello birmano è un efferato regime dittatoriale ma anche per le continue tensioni fra lo stato di Aung San Suu Kyi e il Bangladesh, a causa di un'antica disputa sui confini che ha visto una crescente militarizzazione dell'area. Anche il Bangladesh, altro paese fortemente instabile, è pronto a dotarsi di centrali nucleari: in questo caso sarebbe determinante il sostegno del Pakistan, altra potenza nucleare, e quello della Russia, che ha già firmato un accordo bilaterale col paese africano per la cooperazione energetica.

L'aspirazione del Kazakistan, poi, è di fatto naturale: il Kazakistan è infatti il terzo maggiore esportatore di uranio del mondo. Nonostante dipenda ancora dalla Russia per il suo arricchimento, sono stati fatti di recente diversi passi verso l'autonomia. Sebbene ci siano pochi rischi che il Kazakistan sviluppi delle armi nucleari, il pericolo è che certi materiali finiscano nelle mani sbagliate. In Kazakistan la corruzione colpisce ogni livello di governo e le centrali nucleari (nonché il materiale radioattivo) sarebbero facile preda delle vicine organizzazioni terroristiche.

Del Venezuela si è parlato a lungo: le sue infrastrutture sono piuttosto antiquate, ma Hugo Chávez potrà giovarsi del sostegno della Russia e dell'Iran per dotarsi almeno del nucleare civile. Proprio il sostegno della Russia è fonte di preoccupazione: la partnership tra Chávez e Putin, infatti, è già stata frutto di accordi di cooperazione militare ed energetica. Dal 2005, il Venezuela ha acquistato ben 4 miliardi di dollari di armi dalla Russia. Senza contare il supporto dell'Iran, che già oggi sostiene gli sforzi del Venezuela nella ricerca dell'uranio.

Infine, gli Emirati Arabi Uniti. Una minaccia di proporzioni inferiori, se non fosse che le sue aspirazioni potrebbero spingere i paesi vicini a fare lo stesso, in una regione che - a parte Israele, è rimasta per ora libera dalle armi nucleari. Negli ultimi anni Arabia Saudita, Bahrein, Oman, Qatar, Egitto e persino lo Yemen hanno annunciato l'intenzione di dotarsi di energia nucleare. Il passo degli Emirati Arabi Uniti potrebbe essere determinante anche per loro. Dato che l'Iran è il maggior partner commerciale dell'Iran, poi, alcuni esperti temono un traffico di materiale radioattivo a favore del paese degli ayatollah.

21 ottobre 2009
 
 
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E mentre puntiamo gli occhi su Iran e Corea del Nord....ecco che sotto il nostro naso e i nostri occhi si vanno concretizzando altre minacce.
Minacce che troppo spesso dimentichiamo essere delle vere e proprie bombe ad orologeria....strumenti di morte, strumenti che potrebbero decretare il Male di tutti contro tutti!
Un abbraccio!

21 ottobre 2009

SOLO NOI?...SEMPRE E SOLO NOI?...CHE EGOCENTRICI CHE SIAMO

Scoperti 32 nuovi pianeti extrasolari

In tutto l'universo i pianeti sono molti di più di quanto si pensasse.. Anzi almeno il 40% delle stelle come il sole ha dei pianeti in orbita. E' quanto emerge dalla scoperta di 32 nuovi pianeti all'esterno del nostro Sistema Solare, che portano il totale a superare quota 400.




Londra, 20-10-2009
In tutto l'universo i pianeti sono molti di più di quanto si pensasse.. Anzi almeno il 40% delle stelle come il sole ha dei pianeti in orbita. E' quanto emerge dalla scoperta di 32 nuovi pianeti all'esterno del nostro Sistema Solare, che portano il totale a superare quota 400.
Il tutto è frutto solo del continuo miglioramento dei sistemi di osservazione come lo spettrografia Harps (High Accuracy Radial Velocity Planet Searcher), installato sul telescopio European Southern Observatory a La Silla in Cile, che ha consentito di individuare i nuovi 32 esopianeti. per la maggior parte di giganti gassosi che orbitano a distanze troppo lontane dalle rispettive stelle. Nessuno di questi è simile alla terra.
Sono tutti giganti gassosi gradi da cinque volte la Terra a cinque volte Giove. Tuttavia il loro continuo numero crescente aumenta le chance che possano anche esistere pianeti simili alla Terra, la cui rilevazione, con gli strumenti attuali, e molto più difficile a causa della loro piccola massa.
Fonte : http://www.rainews24.rai.it/it/
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E come disse una nota attrice Jodie Foster nel film "Contact"
Se fossimo solo noi in questo universo..."sarebbe un enorme spreco di spazio!" 
Ed io sono sicura infatti che non sia così...sono più vicini a noi di quanto possiamo minimamente immaginare.
Un abbraccio! 

13 ottobre 2009

QUALI STRATEGIE DIETRO LA " SUPERBOMBA CONTRO L'IRAN?"



 

 

 

 

Una Superbomba 

contro l' Iran

l' ultima invenzione del Pentagono

NEW YORK - Contro l' atomica iraniana arriva la Superbomba americana. Il Pentagono ieri ha dovuto confermare lo scoop della tv americana Abc. «Entro pochi mesi - ha dichiarato il portavoce della Difesa Geoff Morrel- sarà operativa la nuova bomba anti-bunker». Non ha parlato di piani per un bombardamento aereo contro i siti nucleari iraniani. Morrel ha precisato però che il nuovo ordigno ad altissimo potenziale «ha l' obiettivo di distruggere installazioni protette, usate da Stati ostili per fabbricare e nascondere le armi di distruzione di massa». La costruzione della Superbomba è iniziata esattamente tre anni fa, quando la Cia venne a sapere per la prima volta dell' esistenza del nuovo sito nucleare iraniano nella città sacra di Qom. E l' ammissione di ieri coincide con l' avvio di esercitazioni militari congiunte tra Stati Uniti e Israele. Il Pentagono è dovuto uscire allo scoperto dopo le dettagliate rivelazioni della rete Abc sull' arma segreta che potrebbe servire per un raid contro le installazioni atomiche di Teheran. La pista iniziale seguita dai reporter di Abc è quella dei finanziamenti richiesti dal dipartimento della Difesa al Congresso. In questo caso si risale all' ottobre 2007. Fu allora che in Parlamento arrivò una richiesta di fondi per 88 milioni di dollari. Il progetto a cui servivano quei fondi era denominato in codice Massive Ordnance Penetrator, quasi sempre indicato con le iniziali Mop. La traduzione letterale è "massiccia munizione penetrante". Una "bomba Gargantua", nel linguaggio più colorito di Abc. Peso complessivo 15 tonnellate, di cui 2,4 tonnellate per la sola carica esplosiva. Un bolide distruttivo capace di penetrare le spesse pareti di un bunker, di polverizzarne le difese, e soprattutto di colpire fino a 70 metri di profondità sotto terra. Tutte caratteristiche che si applicano perfettamente alle installazioni atomiche dell' Iran. All' epoca della prima richiesta di stanziamenti al Congresso, il progetto venne definito nei documenti del Pentagono «un urgente bisogno operativo». In apparenza poteva essere giustificato dalle due guerre in corso, in Iraq e in Afghanistan. Ma solo a un' osservazione superficiale. Nel frattempo lo stesso Pentagono ha mostrato una particolare "affezione" per la Superbomba. Per bruciare i tempi della sua fabbricazione, ha spostato fondi da altri programmi di spesa. La Mop ha la precedenza.E nuove richieste sono state inoltrate dalla Difesa al Congresso: 19 milioni per commissionare la produzione delle prime quattro bombe; 28 milioni per effettuarei test degli ordigni; 21 milioni per lavori di adattamento e installazione della Superbomba sui B2 Stealth,i cacciabombardieri "invisibili". Richieste dettagliate ed esplicite, ma nascoste in 93 pagine di gergo burocratico, in mezzo a una miriade di altri programmi di spesa ben più banali. Fin dall' inizio però il Pentagono nei suoi messaggi al Congresso ha sottolineato l' importanza della Superbomba. «La Difesa - si legge in un documento inviato ai parlamentari - ha urgente bisogno operativo di uno strumento per sferrare il colpo decisivo a bersagli sepolti in profondità, in contesti ad alto rischio. Mop è l' arma ideale per soddisfare questa necessità urgente». Il documento è firmato dal Pacific Command, che ha fra le sue aree di competenza la Corea del Nord; e dal Central Command, sotto la cui autorità ricade fra l' altro il Medio Oriente e l' Iran. Tutte quelle richieste di fondi sono già state approvate dal Congresso, nella massima discrezione. E venerdì scorso il Pentagono ha avviato il primo contratto da 52 milioni con la McDonnel Douglas, per montare la Superbomba sugli apparecchi B2. Celebri per le missioni a lunghissima distanza nei bombardamenti sull' Iraq, i B2 sarebbero i "vettori" ideali per un raid contro le installazioni nucleari iraniane. Alle domande insistenti su eventuali piani di attacco all' Iran il portavoce Morrel ha risposto che «i bersagli potenziali non si possono prevedere in anticipo». Di certo la Superbomba non risponde a necessità operative in Iraq. Neppure il tipo di operazioni effettuate in Afghanistan sembrano richiedere un ordigno di quella potenza. E ieri Leon Panetta, il capo della Cia, in un' intervista a Time ha detto che la Cia scoprì l' esistenza dell' impianto nucleare di Qom tre anni fa. Proprio allora il Pentagono metteva in cantiere la Superbomba. - DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FEDERICO RAMPINI
FONTE: Repubblica.it
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Presidente Obama,
da poco ha ricevuto il Premio nobel per la Pace, come invito all'Azione....
E' stato premiato per la sua straordinaria capacità di saper reagire a tanta violenza nel mondo con discorsi innovativi e straordinari , che enunciavano "  un poter rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli,e soprattutto per poter avere un mondo senza armi nucleari".
E per una persona come me che mira e spera ad avere un mondo migliore...sono discorsi illuminanti e meravigliosi,
che mi donano così anche la forza e la certezza che il male non possa  prevalere definitivamente sul bene....ma

In virtù di tale notizia..... "  SUPERBOMBA"....S.P.A ( Aggiungo io )

Come intende procedere?
So quanto difficile sia il suo compito,e che deve fare i conti con chi realmente esercita il potere...soprattutto quello militare.... è per questo infatti non intendo attaccarla,
ma come risponde anche a quelle notizie che paventano l'ipotesi di nuovi invii di truppe ( decine di migliaia) in Afghanistan per abbattere il terrorismo?
E chissà quante altre notizie al momento ci vengono nascoste...e quanti e quali altri piani stanno maturando dietro le quinte, ma che vengono strategicamente oscurate dai potenti utilizzando la sua presenza luminosa.
Al momento voglio credere che lei sia un'altra vittima di un sistema ben radicato che tenta di soffocare i nuovi germogli al loro nascere. 



Spero e credo con tutta me stessa che qualcuno...che sia lei o un'altro fermi tutti questi esseri impazziti...gestiti dall'odio e dal loro Dio Potere, che mietono vittime anche quando non scoppia nessuna bomba.

IL RAGNO VEGETARIANO


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ROMA - Nessuno ne sospettava l'esistenza, ma esiste un ragno vegetariano. Tra le 40.000 specie di ragni finora note, quella appena scoperta e descritta sulla rivista Current Biology, è l'unica a non tessere la sua tela per intrappolare altri insetti e nutrirsene.
 I ricercatori che l'hanno scoperta, in Messico meridionale e Costa Rica, l'hanno chiamata Bagheera kiplingi. E' anche l'unica specie nella quale è il maschio a prendersi cura delle uova e delle larve. Osservazioni sul campo e analisi sugli insetti hanno confermato che l'unica fonte di cibo del ragno vegetariano sono delle strutture rossastre, ricche di proteine, che si trovano sulle foglie di acacia. Queste stesse strutture erano finora note perché le sostanza nutritive che contengono sono la 'ricompensa' per gli eserciti di formiche-guardiano, annidate nelle cavità della pianta in cui si trovano le spine. Il loro compito è difendere le acacie dalle minacce di predatori erbivori.
I ragni vegetariani riescono però ad eludere la sorveglianza delle formiche, ingannandole: le imitano nei movimenti e soprattutto nell'odore. "E' davvero il primo ragno 'cacciatore' di piante ed è anche il primo per il quale le piante sono la fonte di cibo primaria", ha detto Christopher Meehan, della statunitense Villanova University, che ha scoperto la nuova specie in Messico, contemporaneamente a Eric Olson, dell'americana Brandeis University, che l'ha identificata in Costa Rica. Il ragno vegetariano è una vera e propria anomalia perché le strutture dell'acacia di cui si nutre sono ricche di fibre e difficili da digerire per insetti che digeriscono le loro prede esternamente perché il loro apparato digerente non è in grado di trattare cibo solido.

FONTE: http://www.ansa.it----------------------------------------------------------------------------------------------

UNA BREVE MA PARTICOLARE NOTIZIA CHE VOLEVO CONDIVIDERE CON TUTTI VOI.

10 ottobre 2009

© Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati



ROMA - E' stata diagnosticata per la prima volta in Africa e per questo porta il nome di febbre del Nilo. Una patologia virale, trasmessa all'uomo dalle zanzare, che può portare gravi conseguenze e che in Italia, anche se rara, si sta 'allargando' nelle zone del nord-est toccando, ad oggi, almeno 7 città. Non si tratta di allarme, tranquillizzano gli esperti, ma la prevenzione è d'obbligo: così il Centro nazionale sangue (Cns) ha deciso una 'stretta' sulle donazioni. Stop di 28 giorni al donatore che abbia soggiornato in aree a rischio, a partire dal giorno di permanenza in una di tali zone, e test ad hoc per i residenti delle zone dove si è rilevata la presenza del virus.

Il limite, in vigore dal primo agosto, vale per chi abbia soggiornato in una delle 7 città a rischio e relative province: Venezia, Mantova, Ferrara, Rovigo, Modena, Reggio Emilia e Bologna. In Italia, si sono registrati ad oggi alcuni casi umani della malattia ed almeno due decessi. Fondamentale, avvertono gli specialisti, è la sorveglianza dell'infezione e la lotta al vettore, ovvero la zanzara culex e quella 'tigre'.

- STRETTA SU DONAZIONI SANGUE CONTRO DIFFUSIONE FEBBRE NILO: A partire dal 1° agosto il Cns ha emesso una serie di disposizioni a livello nazionale per la raccolta di sangue ed emocomponenti, riguardanti i donatori residenti e chi ha soggiornato nelle ore serali e notturne e per almeno una notte in una delle 7 città a rischio indicate. Tra le misure, l'esecuzione, per i residenti di tali città, di un test obbligatorio (test Nat) aggiuntivo a quelli che di routine si fanno per verificare la sicurezza del sangue. Altra misura, lo stop alle donazioni per 28 giorni, a partire da quello in cui il donatore ha soggiornato nelle aree interessate dal virus.

- GRAVE SOLO IN 1 CASO SU 150, MA SI TRASMETTE VIA SANGUE: Trasmessa dalle zanzare, la malattia solo accidentalmente può infettare l'uomo. Non solo: in oltre l'80% dei casi è asintomatica, nel 20% dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale e solo in un caso su 150 l'infezione virale può provocare sintomatologia di malattie neuroinvasive come la meningite. "Siamo di fronte a un virus non pericoloso o aggressivo - sottolinea Simonetta Pupella, del Cns - ma trasmissibile attraverso il sangue". Di qui l'allerta per le trasfusioni. "Se la malattia non crea problemi nella maggioranza delle persone sane - continua - chi riceve una trasfusione in genere è debilitato e ha difese immunitarie basse, condizioni in cui il virus può diventare pericoloso".

- AUMENTA NUMERO PROVINCE TOCCATE: La febbre del Nilo resta, nel nostro paese, una patologia rara, ma "il numero delle province toccate sta aumentando e si sta allargando l'area, nell'Italia del nord-est, dove si è rilevata la presenza del virus", ha sottolineato il direttore del reparto Epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) Stefania Salmaso. Non c'é "alcun allarme e la situazione è sotto controllo, ma - ha avvertito - la sorveglianza dell'infezione è fondamentale".

Fonte: http://www.ansa.it

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Se non sono i Polli....sono i Maiali.....se non sono i Maiali....sono le Zanzare....e se non sono le zanzare....chi arriverà dopo?
Una cosa è certa....siamo sempre sotto minaccia....allerme reale, o allarmismo psicologico?
Un abbraccio!


Appena mi sarà possibile su: http://angelinterra.splinder.com/
Nuovo post su "Morire di Vaccini....si può? "

09 ottobre 2009

SULLA LUNA.......

Bombe Usa colpiscono Luna. Ok prima fase missione per cercare acqua su pianeta



Le bombe statunitensi sono arrivate sulla . È infatti andata a buon fine la missione Lcross della che vuole cercare acqua sulla Luna. Il primo si è schiantato sul cratere vicino al Polo Sud lunare, alle 7,33 americane (le 13,33 in Italia). L’impatto è avvenuto a oltre 7.000 chilometri orari, con alcuni minuti di ritardo sull’orario previsto, e ha sollevato una nube di polvere lunare.

A segno anche la seconda fase dell’esperimento con la sonda “pastore”, che alle 7,37 (ora della Florida) è precipitata a un paio di chilometri dal punto di impatto del razzo. Il polo sud della ha adesso un nuovo cratere e un pennacchio di polvere lunare che si alza di una decina di chilometri dalla superficie.

La sonda ha avuto pochi minuti per misurare e registrare il contenuto del pennacchio di polvere prima dell’impatto. I dati sono stati inviati sulla Terra e verranno analizzati per verificare la presenza di acqua o ghiaccio.

Fonte: http://www.blitzquotidiano.it
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Diversi pensieri, diverse teorie in merito a questa missione si sono susseguite nell'ultimo periodo
-bombardare le civiltà extraterrestri e i loro possedimenti sulla luna
-self-services spaziale per rifornirsi in caso di viaggi per esplorare pianeti lontani
-Si è detto che tale esplosione poteva far cambiare l'orbita lunare facendola precipitare su di noi

Che dire, diversi pensieri, diverse teorie....ed oggi il grande evento.
Che cosa si può aggiungere?
"CHI VIVRA' VEDRA'"......

Una cosa però mi sento di aggiungerla.
Pur nutrendo rispetto per la scienza e condividendo il desiderio per la ricerca......mi chiedo due cose:
Primo....Non sarebbe meglio che, prima di cercare acqua e forme di vita fuori la terra, ci si occupasse seriamente del nostro pianeta provvedendo a non farla ammalare di più?
Secondo...Non è che hanno intenzione di andar a far danno da qualche altra parte dopo averlo fatto irrimediabilmente qui?
Un abbraccio e alla prossima!


Vi lascio con il video dell'impatto
13.30....OCCHI AL CIELO!

05 ottobre 2009

LE MULTINAZIONALI.....Si nutrono della nostra ignoranza?

GreenPeace, multinazionali spagnole alla conquista del continente americano

Incalcolabili i danni causati dalle multinazionali spagnole nel contiente americano

Non usa mezzi termini GreenPeace nell'ultima informativa pubblicata: le multinazionali spagnole impegnate in America Latina sono colpevoli di aver depredato l'ambiente. Nonostante l'apparente immagine trasparente che vogliono far credere di avere all'interno dei propri confini nazionali.
Infatti, è proprio fuori dall'Europa, soprattutto in America Latina, che le multinazionali spagnole danno il peggio.
Molti i settori presi in considerazione nelle quasi 110 pagine dell'informativa titolata: Los nuevos conquistadores. Multinacionales españolas en America Latina. Si passa dai danni causati dall'industria petrolifera a quella alberghiera passando per le più che importanti aziende di carbone. E proprio su questo tema si sofferma il rapporto. Secondo quanto dichiarato da GreenPeace, infatti, Union Fenosa e Iberdrola, due importanti aziende iberiche, sarebbero in procinto di ampliare i loro progetti di estrazione di carbone in Guatemala, rischiando di causare danni ambientali difficilmente riparabili.
Ma sono progetti che riguardano solo una determinata area, quella dei paesi cosiddetti poveri del centro e sud america. Sì, perchè nei progetti riguardanti paesi del vecchio continente le stesse aziende mettono in primo piano strategie di relative a fonti di energia rinnovabile.
Pagine fitte di dati e informazioni sulle attività delle multinazionali che stanno mettendo in serio pericolo l'ambiente dell'intero continente americano.
Il portavoce di GreenPeace, Mario Rodriguez, però, tiene a sottolineare che le multinazionali spagnole non hanno progetti più dannosi rispetto a altre di altre nazionalità. E cita due delle maggior multinazionali al mondo del settore petrolifero: Shell e Exxon ritenendo che "le attività di queste aziende non siano differenti da quelle di Repsol".
Un altro settore da tenere in considerazione secondo GreenPeace è quello dell'industria turistica. Chilometri di costa, soprattutto nei paesi dove il turismo è ancora una voce importante del Pil, come il Messico, distrutti e dati in pasto a colate di cemento. Foreste di mangrovie necessarie alla sopravvivenza dell'ambiente rase al suolo. Specie animali che corrono il serio pericolo di estinguersi. E tutto in nome del dio profitto. "Senza nemmeno restituire parte dei proventi alle comunità locali" dice Rodriguez che aggiunge: "Le imprese spagnole hanno distrutto prima le coste spagnole e adesso cercano di portare lo stesso modello anche in questa parte del mondo. E non ci viene nemmeno raccontato cosa stanno facendo lungo la Riviera Maya" zona molto frequentata dal turismo internazionale. Su tutti spicca il clamoroso caso di un hotel costruito nei pressi della famosa località turistica Cancun: il resort è sorto dopo aver completamente distrutto l'habitat della zona che comprendeva una vasta distesa di mangrovie e di animali. Da qui la decisione di GreenPeace di chiedere al governo di Madrid di non difendere le compagnie che hanno compiuto stragi ambientali.
Vane le scuse della compagnia, che ha edificato l'hotel, che da sempre ha sostenuto di aver costruito su un territorio già devastato da cicloni tropicali.
In ogni caso non è stata solo GreenPeace a puntare il dito contro le opere delle grandi multinazionali. Anche l'organizzazione non governativa Paz con Dignidad dopo un accurato studio ha reso noti dati molto interessanti. Pare infatti che le multinazionali spagnole investano solo l'1,2 percento dei loro guadagni in responsabilità sociale a scapito di un aumento dei guadagni che dal 2004 ha raggiunto il 156 percento.
Insomma, sembra che le multinazionali poco si preoccupino dei danni che causano e si comportino nello stesso modo dei conquistadores che misero in ginocchio l'intero continente secoli fa.

Fonte: http://it.peacereporter.net

Alessandro Grandi




03 ottobre 2009

TIC TAC...TIC TAC....


Roma, Italia — Dopo l'appello delle associazioni ambientaliste, si è scatenato un vero e proprio "effetto domino" tra le Regioni per fermare la Legge 99/2009 sul nucleare. Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria e Basilicata hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale.

Oltre a queste, Sardegna e Veneto hanno detto no al nucleare con ordini del giorno o dichiarazioni del presidente. Anche la Sicilia aveva manifestato l'intenzione di impugnare comunque la legge, ma non si ha ancora notizia di una delibera in tal senso.

La delega nucleare al Governo prevista dalla Legge 99/2009 cerca di imporre la localizzazione delle centrali, schiacciando le competenze delle Regioni e ignorando le scelte dei cittadini. Per questo Greenpeace, Legambiente e WWF, con una lettera dell'11 settembre scorso inviata ai Governatori e a tutti gli assessori competenti, hanno chiesto l'impugnazione di fronte alla Corte Costituzionale della norma contenuta nella legge 99/2009.

È evidente come il nucleare trovi un muro quando passa dai proclami al territorio. In totale 11 Regioni, ovvero il 56 per cento del territorio italiano, non vogliono il nucleare sul proprio territorio.

Il Governo deve tener conto di quanto sta succedendo nel Paese e fare marcia indietro rispetto a una prospettiva, quella del nucleare, costosa e insicura, oltre che inutile rispetto ai problemi energetici italiani.

Fonte: http://www.greenpeace.org
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Siamo all'interno di un conto alla rovescia....
Siamo in pericolo di malattie sempre più sconosciute causate da.....
Stiamo sempre di più avvelenando l' ambiente che........
Siamo in pericolo....o siamo solo esagerati?

Intanto vi posto qualche data in ordine ai tanti incidenti nucleari che sono avvenuti nello scorso secolo:



19 Novembre 1971 - Monticello, Minessota, USA. Nella centrale nucleare, un sebatoio d'acqua deborda, versando 190 metri cubi di acqua contaminata nel Missisipi. Delle materie radioattive entreranno nel sistema di canalizzazione delle acque di St. Paul.

1972 - Francia. Due militanti del gruppo ecologico «Survivre et vivre» scoprono che più di 500 fusti di residui radioattivi su 18.000 conservati all'aperto al centro di ricerche nucleari di Saclay, hanno larghe fenditure che lasciano così sfuggire la radioattività.


Aprile 1974 - La Maddalena, Italia. I dati del CNEN evidenziano, fin dal 1972, un aumento della diffusione del cobalto e del manganese, attribuibili ai sommergibili, nel golfo de La Maddalena

Maggio 1974 - Casaccia (Italia). Si spacca un recipiente contenente plutonio. Non si sa altro.

1 Febbraio 1976 - La Madalena, Italia. Secondo la stampa locale, si sarebbero registrati a La Maddalena cinque casi di cranioschisi nelle nascite degli ultimi tempi. La pesante incidenza della mortale malformazione cranica dei neonati è imputabile ad agente esterno, tra i quali si affaccia l'ipotesi della radioattività.

Gennaio 1978 – Canada. Il satellite sovietico Cosmos 954 con a bordo 50 kg. di uranio altamente arricchito rientrò nell’atmosfera terrestre cadendo sui territori del Nord-Canada. Il Canada lanciò l’operazione Morning Light per la ricerca dei rottami del satellite.

1982 - Garigliano (Caserta - Italia). Si contano al 1982, 18 incidenti alla centrale di Garigliano, di cui il primo fu ufficialmente denunciato solo nel 1980.

1991 - Svezia: diffusione di vapore radioattivo per malfunzionamento nell'impianto Barsebeck

Febbraio 1991 – Mihama (Giappone). La centrale riversa in mare 20 tonnellate di acqua altamente radioattiva

Fine 1992 - Incominciano a diffondersi gli studi sulla relazione fra eventi simici e calamità da una parte e test nucleari dall'altra. Il professor Gary T. Whiteford, docente di geografia all'Università di Brunswick in Canada, scopre che i terremoti con magnitudine da 6 a 6,5 Richter sono più che raddoppiati da quando hanno avuto inizio i test nucleari sotterranei. Infatti, tali sismi furono 1.164 fra il 1900 ed il 1949; sono saliti a 2.844 tra il 1950 ed il 1988. Un significativo aumento è registrato anche per i sommovimenti tellurici di magnitudine compresa tra 6,5 e 7 Richter: furono 1.110 nel periodo 1900-1949; se ne contarono 1.465 tra il 1950 ed il 1988. Tali incrementi si sono verificati in tutte le zone particolarmente sismiche del globo. Ad esempio: la percentuale di tutti i terremoti (superiori o pari a 5,8 Richter) nelle Isole Aleutine era di 3,31 nel tempo precedente gli esperimenti nucleari americani nel Nevada. Tale percentuale salì fino al valore di 12,57 nel periodo dei test. Le isole Salomone e Nuova Bretagna (Oceano Pacifico) erano sismicamente tranquille nella prima metà del secolo scorso: la percentuale dei terremoti era di 2,98. Nell'epoca delle bombe nucleari francesi a Mururoa questo valore è quasi quintuplicato: 10,08. Anche l'isola di Vanuatu ha pagato un pesante tributo alla grandeur nucleare francese. La sua percentuale di terremoti era di 3,36 nell'arco di tempo 1900-1949; nel periodo seguente contrassegnato dai test, tale cifra è balzata a 9,30. Nell'isola Novaya Zemlya non avvennero mai violenti terremoti nel primo cinquantennio del secolo scorso; da quando vi fu costruita una base per esperimenti nucleari sovietici, si sono avute sei scosse telluriche di grandezza pari o superiore a 5,8 Richter. In una visione globale si può rilevare che, nei primi cinquanta anni di del secolo scorso, sono stati registrati 3.419 terremoti di magnitudine uguale o superiore a 6 Richter, con una media di 68 all'anno. Dal 1950 al 1989, i terremoti in questione sono stati 4.963, con una media di 127 all'anno: il valore è quasi raddoppiato. Il professor Whiteford ha compiuto inquietanti scoperte a proposito dei cosiddetti "terremoti assassini" (killer quakes), cioè sismi che provocano almeno 1.000 vittime. "Nel corso di 37 anni di sperimentazione nucleare, venti dei trentadue terremoti assassini, ovvero il 62,5%, avvennero lo stesso giorno o entro quattro giorni dal test". Dati allarmanti provengono anche da uno studio di due scienziati giapponesi, Shigeyoshi Matsumae e Yoshio Kato, della Tokai University di Tokio: "Fenomeni anomali meteorologici, terremoti e la variazione dell'asse terrestre sono notevolmente correlati ai test atmosferici e sotterranei. Essi hanno causato un aumento della temperatura dell'esosfera terrestre da 100 a 150 gradi, che cresce in modo abnorme immediatamente dopo un test nucleare. Ad esempio, è stato scoperto che la temperatura assoluta salì da 70 ad 80 gradi dopo un test sovietico che fu rilevato dalla stazione d'osservazione da Uppsala, il 23 agosto 1975. Similmente, un continuo e drastico rialzo della temperatura fu osservato in occasione di una fitta serie di sei esplosioni sperimentali avvenute tra il 18 ed il 29 ottobre 1975". E concludono: "La temperatura dell'atmosfera è cambiata dai test nucleari, un cambiamento che neppure il sole potrebbe produrre. Si può facilmente immaginare quali effetti abbia tutto ciò sulle condizioni meteorologiche della terra"


Il resto ve lo leggete dalla fonte da cui ho prelevato l' ELENCO DI INCIDENTI/ESPLOSIONI NUCLEARI, EVENTI CON CAUSE RADIOATTIVE.....
CREDETEMI SONO TANTISSIMI....MA VALE LA PENA LEGGERLI!


FONTE: http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?PHPSESSID=7bi3413l1116khcfss8ris4qm5&topic=430.0

E per concludere....

02 ottobre 2009

IL PRIMO POST......



Cari amici,
ci ritroviamo anche qui, perchè in un unico blog non si possono scrivere tante notizie e trattare più argomenti, e poi fondamentalmente molti preferiscono indirizzarsi su un argomento anzicchè su diversi.
Quindi, come già sapete, nel blog su splinder continuerò a trattare notizie di pedofilia e mafia, sull'altro in word-press un perorso spirituale e messaggi dal cielo, qui invece saranno trattati argomenti vari che hanno come unico denominatore la terra...catastrofi naturali, catastrofi ambientali provocate, fame nel mondo,le guerre nel mondo ecc...
Spero con semplicità e umiltà di potervi trasmettere l'amore che provo per questa creatura splendida che è la nostra insostituibile terra.
Scrivere ciò che la sta distruggendo, ed insieme diffondere il messaggio di salvataggio...
Spero di riuscire in questo intento, anche perchè non sarà facile gestire più blog...ma io voglio provarci!
Un abbraccio a tutti e vi lascio con la prima notizia.

Risorse rinnovabili esaurite
la Terra entra in riserva

Allarme degli scienziati: già consumato il capitale disponibile per il 2009. Il 25 settembre è l'Overshoot Day: da quel momento cominceremo ad usare le risorse che servirebbero alle prossime generazioni
di ANTONIO CIANCIULLO

Signori, si chiude. Se il pianeta fosse gestito come una famiglia all'antica, di quelle che non chiedono prestiti, domani dovrebbe serrare i battenti: le risorse sono finite. Ovviamente il mondo andrà avanti, ma a credito. Prenderemo energia, acqua e minerali a spese del futuro, restringendo il capitale di natura che abbiamo a disposizione. Il 25 settembre è l'Earth Overshoot Day, il momento dell'anno in cui la specie umana ha esaurito le risorse rinnovabili a disposizione e comincia a divorare quelle che dovrebbero sostenere le prossime generazioni.

A calcolare la data è il Global Footprint Network, l'associazione che misura l'impronta ecologica dell'umanità, cioè il segno prodotto sul pianeta dalla nostra vita quotidiana: dalle bistecche che mangiamo, dai cellulari che compriamo, dagli aerei che usiamo. Per millenni, fino alla rivoluzione industriale, questo segno è rimasto sostanzialmente invisibile. Ci sono stati scompensi ecologici anche violenti, ma localizzati: a livello globale gli effetti prodotti dall'esistenza di centinaia di milioni di esseri umani si confondevano con le oscillazioni periodiche della natura.

L'impatto si è fatto più consistente dall'inizio dell'Ottocento, ma solo negli ultimi decenni è cominciata la crescita drammatica che, a parte la battuta d'arresto prodotta dalla crisi economica, non accenna ad arrestarsi. Nel 1961 l'umanità consumava la metà della biocapacità del pianeta. Nel 1986 ci siamo spinti al limite ed è arrivato il primo Earth Overshoot Day: il 31 dicembre le risorse a disposizione erano finite. Nel 1995 la bancarotta ecologica è arrivata il 21 novembre. Dieci anni dopo i conti con la natura sono entrati in rosso già il 2 ottobre. Ora siamo retrocessi fino al 25 settembre: consumiamo il 40 per cento in più rispetto alle risorse che la Terra può generare. Nel 2050, se la crisi energetica non ci avrà costretto alla saggezza ecologica, per mantenere i conti in pareggio avremo bisogno di un pianeta gemello da usare come supermarket per prelevare materie prime, acqua, foreste, energia.

Forse non andrà così perché l'Earth Overshoot Day cade 80 giorni prima della conferenza di Copenaghen che costringerà il mondo a fare i conti con la più drammatica delle minacce create dal sovra consumo: il caos climatico derivante dall'uso smodato dei combustibili fossili e dalla deforestazione. La conferenza delle Nazioni Unite dovrà indicare la terapia per far scendere la febbre dell'atmosfera e la cura per ridurre le emissioni serra servirà anche a diminuire l'impronta complessiva dell'umanità.
L'esito del summit di Copenaghen appare però incerto ed è probabile che si concluderà con una faticosa mediazione, mentre solo una scelta forte a favore dell'innovazione tecnologica e di un ripensamento sugli stili di vita può rallentare il sovra consumo che mina gli equilibri ecologici. "La contro prova l'abbiamo avuta adesso", commenta Roberto Brambilla, delle Rete Lilliput che cura, assieme al Wwf, il calcolo dell'impronta ecologica. "Abbiamo sperimentato la crisi più grave dal 1929 e il risultato, in termini ecologici, è stato modesto: l'anno scorso l'Earth Overshoot Day è arrivato il 23 settembre, quest'anno il 25. Il colpo durissimo subito dall'economia mondiale ha spostato la data di soli due giorni. Questo significa che, se non si cambia il modello produttivo, neppure la malattia del sistema, con tutti i problemi connessi, può guarire l'ambiente. Al contrario diminuire il peso dell'impronta ecologica potrebbe aiutare l'economia. Ad esempio il 97 per cento del nostro patrimonio edilizio è costruito in modo inefficiente: ci sarebbe da fare cappotti isolanti per le pareti, tetti verdi e finestre con vetri ad alto isolamento da oggi al 2030".
(24 settembre 2009)
Fonte: http://www.repubblica.it